Partecipate e incapacità amministrativa

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Come previsto dal TUSP (Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica) contenuto nel Dlgs n. 175/2016 e recentemente modificato dal Dlgs n. 100/2017, tutte le pubbliche amministrazioni, tra cui anche il Comune di Lamezia Terme, avevano l’obbligo di adottare, entro il 30 settembre 2017, una delibera di ricognizione straordinaria delle partecipazioni possedute al fine di verificare la necessità di adottare un piano di razionalizzazione finalizzato ad evitare sperperi di denaro pubblico e duplicati di società fantasma che spesso servono solo a garantire poltrone in consigli di amministrazione a nomina politica.

La ricognizione riguarda tutte le partecipazioni, anche se di minima entità, ed è rivolta in particolare a verificare la convenienza dell’Ente a mantenere in essere partecipazioni societarie rispetto ad altre possibili soluzioni, con l’obiettivo di dismettere tutte le società partecipate non strettamente necessarie all’attività istituzionale dell’amministrazione e quelle che non risultano più giustificate per la convenienza economica, la sostenibilità finanziaria, la gestione esternalizzata del servizio, come per esempio la LameziaEuropa, che possiede un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti.

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Dovranno essere chiuse o revisionate, inoltre, tutte le società partecipate che svolgono attività analoghe o similari a quelle svolte da altre società partecipate o da enti pubblici strumentali; le partecipazioni in società che, nel triennio precedente, abbiano conseguito un fatturato medio non superiore a un milione di euro, e le partecipazioni in società diverse da quelle costituite per la gestione di un servizio d’interesse generale che abbiano prodotto un risultato negativo per quattro dei cinque esercizi precedenti.

Nel caso in cui l’amministrazione pubblica non adotti, entro la data prevista del 30 settembre 2017, l’atto di delibera incorre in gravi sanzioni che prevedono che il socio pubblico non potrà più esercitare i diritti sociali nei confronti della società partecipata mentre la stessa verrà liquidata secondo criteri civilistici. Sempre entro il termine del 30 settembre 2017, le società a controllo pubblico hanno anche l’obbligo di effettuare la ricognizione del personale in servizio e di predisporre l’elenco del personale eccedente.

Solo oggi, a distanza di cinque mesi dalla scadenza del termine, esce fuori che il Comune di Lamezia Terme, all’epoca ancora sotto la guida del Sindaco Mascaro, non ha fornito la documentazione completa alla magistratura contabile inadempiendo di fatto agli obblighi informativi per cui bisognerà di nuovo provvedere ad assicurare alla Corte dei Conti le comunicazioni sinora non soddisfatte, con l’avvertimento che la mancata adozione di idonee iniziative potrà essere valutata anche ai fini dell’adozione di misure sanzionatorie.

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Nonostante i tentativi di scaricare la colpa di inefficienze e incapacità direttive, gestionali e organizzative sui Commissari prefettizi giunti in città dopo il terzo scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazioni mafiose la verità, come si può notare, col tempo viene sempre fuori, ed ecco un’altra grave inadempienza che dimostra l’incapacità, la mancanza di volontà e tutta la cattiva gestione di un sistema che ormai fa acqua da tutte le parti.

La riorganizzazione totale e la gestione seria e puntuale delle società partecipate del Comune di Lamezia Terme e dei compiti/servizi ad esse affidati sarà uno dei punti di forza del nostro prossimo programma di governo per la città, ormai abbandonata all’impotenza dei cittadini che quotidianamente assistono allo smantellamento di servizi e diritti.

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